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Channel: agosto 2015
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jazz friulano, capitolo secondo

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Luca Alfonso d’Agostino, I cento scatti. 25 anni di Udin&Jazz

Jazz in Friuli Venezia Giulia, volume 2

News dal Friuli, terra molto fertile per il jazz, come ormai ben noto agli appassionati. Partiamo con un lavoro di carta, dalla copertina-poster molto elegante. Gli scatti di Luca d’Agostino testimoniano la creatività di un festival di lunga durata e anche il clima che circonda la performance di ogni singolo artista celebrato. Il tutto accompagnato da brevi testi di Flavio Massarutto e del direttore artistico Giancarlo Velliscig, che raccontano della fioritura del jazz nel Friuli Venezia Giulia e di quanto il festival in oggetto ha fatto per testimoniarla.

Quasi un miracolo nell’Italia di oggi di creatività, testimoniato dalle bellissime foto (è quasi superfluo dirlo, d’Agostino da anni è ai vertici dell’arte dello scatto) dove a fianco del pianista Randy Weston troviamo il pianista Claudio Cojaniz, con Antonio Sanchez abbiamo UT Gandhi,  dietro a Ornette Coleman vediamo Nicola Fazzini e Daniele D’Agaro. Un dialogo tra questa regione, l’Italia e il mondo. Foto che descrivono l’umanità dei musicisti, colgono il particolare e consegnano alla storia una crescita artistica che costituisce un pregevole caso per il nostro Paese. E veniamo alla musica suonata (ma il cd in questione è accompagnato nuovamente da ispirate immagini di d’Agostino). La seconda compilation dedicata al jazz che si suona Friuli continua sulla falsariga della prima proponendo gli autori della Regione, in una operazione di valorizzazione che in diversi casi è stata già superata dalla fama degli stessi (e’ il caso di Francesco Bearzatti, qui presente con un inedito). Il disco rivela comunque il perché di questa meritata ascesa del jazz friulano: i brani sono di ottimo livello e segnalare qualcosa diventa difficile tra il jazz più ortodosso ma raffinato, rappresentato da Roberto Magris, con ospite Herb Geller o dal quartetto di Dario Carnovale, mentre la musica di confine è rappresentata da un quartetto con Giorgio Pacorig e le avventure libere dal sassofono di Armando Battiston.


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